LaRecherche.it

« indietro :: torna al testo senza commentare

Scrivi un commento al testo di Redazione LaRecherche.it
Il silenzio dipinto delle pagine

- Se sei un utente registrato il tuo commento sarà subito visibile, basta che tu lo scriva dopo esserti autenticato.
- Se sei un utente non registrato riceverai una e-mail all'indirizzo che devi obbligatoriamente indicare nell'apposito campo sottostante, cliccando su un link apposito, presente all'interno della e-mail, dovrai richiedere/autorizzare la pubblicazione del commento; il quale sarà letto dalla Redazione e messo in pubblicazione solo se ritenuto pertinente, potranno passare alcuni giorni. Sarà inviato un avviso di pubblicazione all'e-mail del commentatore.
Il modo più veloce per commentare è quello di registrarsi e autenticarsi.
Gentili commentatori, è possibile impostare, dal pannello utente, al quale si accede tramite autenticazione, l'opzione di ricezione di una e-mail di avviso, all'indirizzo registrato, quando qualcuno commenta un testo anche da te commentato, tale servizio funziona solo se firmi i tuoi commenti con lo stesso nominativo con cui sei registrato: [ imposta ora ]. Questo messaggio appare se non sei autenticato, è possibile che tu abbia già impostato tale servizio: [ autenticati ]

 

Silenzio seducente del quadro

nel rumore di folla del Salone.

Scopro metafore fissate

tra le frasi delle immagini,

pittore senza arte, compongo

dall’arte di più pittori

da un frammento del mondo

da artifici di immagini

da prospettive inattese.

Comprendo, trasformo

catturo la mia pittura

penetrando nei quadri.

Dipingo con la parola

per pennello la parola

per trama la tela della parola

per colore il suono della parola.

 

 

Silenzio sonoro del porto.

Multiforme, potente unità

nessun confine, terra e mare

l’acqua penetra le case, oltre

i tetti gli alberi dei battelli.

Uomini spingono alla spiaggia

barche tra i flutti, la sabbia

bagnata riflette le chiglie,

specchio lucido d’acqua.

Una nave lontana nascosta

ora dagli edifici, sembra

avanzare in mezzo alla città.

Alla bocca del porto le onde

battono contro gli scogli,

uomini governano le barche

piegate ad angolo acuto,

al galoppo, veloci sul mare.

Altrove specchi d’acqua

calmi, in una bella mattina

dopo il temporale, i riflessi

degli scafi accavallati

sul profilo delle chiese.

Più lontano tratti neri,

bianchi di spume, di nebbia

compongono la carreggiata

dell’erta impennata

di una nave verso il cielo,

una carrozza che scrolla via

l’acqua all’uscire dal guado.

 

 

Silenzio ambiguo del ritratto.

Acquerello pieno d’incanto,

soggetto singolare, seducente

fascino da scoprire di giovane

donna non bella, il copricapo

simile a un cappello duro

orlato dal nastro color ciliegia,

la sigaretta accesa

nella mano coperta dal guanto.

Sul tavolo un vaso di rose.

Travestimento per il ballo?

Un’attrice di altri tempi

a mezzo vestita da uomo?

Tratti mascolini del volto,

forse un giovane effeminato.

Tristezza nello sguardo

posa piccante, provocante

da personaggio del teatro.

Libertà dalla normalità?

 

 

Silenzio d’acqua delle ninfee.

Cinque, sei tele per dipingere

passo dall’una all’altra

inseguendo l’attimo

la sorpresa dell’inatteso.

Punti d’osservazione diversi

per le stagioni dell’anno

il mese, il giorno, l’ora.

Una tela, un pennello diversi

al variare dei brandelli di cielo

il passare di una nuvola

l’improvvisa folata di vento

l’arrivo della tempesta.

La superficie s’increspa

s’infrange in piccole onde

si sgualcisce il telo di seta,

i colori si accendono vivi

si spengono, ombre di morte.

 

 

Silenzio simbolo di seduzione.

Danza il corpo segnato

da simboli misteriosi,

danza una rosa in mano

in attesa del carnefice,

danza davanti ad Erode

gli occhi accesi di brace,

danza per la decapitazione

sorreggendo il vassoio,

danza per la testa che brilla

di un’aureola di gloria.

Dipinti, acquerelli, disegni

si moltiplicano: la danzatrice

torna a sollevare il braccio,

a muovere i passi fatali.

 

Silenzio della pagina scritta.

Regno della lenta cognizione

per l’occhio educato alla pittura,

si stacca dal ritmo usuale

del tempo dello spazio,

nel laboratorio aperto

per la nuova creazione,

conquista una folla

d’immagini cospiranti,

convergenti in mille rivoli,

allontana di pagina in pagina

il soffio silenzioso della morte.

 

 

 

[ Tratta da Salon Proust, eBook LaRecherche.it, 2013 ]

 

 

 

 Roberto Mosi - 17/07/2013 14:58:00 [ leggi altri commenti di Roberto Mosi » ]

Mi piace molto il commento di Maria Musik. M’intriga in particolare il terzo punto : "3.la capacità di riprodurre un clima estremamente "recherchiano", forse, proprio attraverso quegli stessi aggettivi che sono apparsi "eccessivi" a Narda (che, sinceramente, non credo sia stata offensiva in alcun modo ma sincera nel riportare la sua critica propositiva) ma che a me hanno, invece, fatto rivivere umori molto proustiani." Di solito, infatti, "evito" gli aggettivi ma, in questo caso, sono andato a caccia di aggettivi per riprodurre un clima "recherchiano". Non sempre la "scarnificazione" della lingua è produttiva ...

 Maria Musik - 15/07/2013 19:29:00 [ leggi altri commenti di Maria Musik » ]

Già nell’accostarmi a Salon Proust ero rimasta particolarmente colpita da questa silloge: tre i motivi. Il primo: Mosi ha centrato il tema a pieno. Il secondo: la conoscenza delle opere pittoriche descritte trasmessa con la capacità di chi non ha guardato un quadro, ci è entrato dentro (... al Musée de l’Orangerie, ho vissuto, malgrado la mia ignoranza, emozioni simili di fronte al ciclo delle Ninfee mentre altri, accanto a me, erano un po’ scocciati perchè le vedevano tutte eguali) Il terzo: la capacità di riprodurre un clima estremamente "recherchiano", forse, proprio attraverso quegli stessi aggettivi che sono apparsi "eccessivi" a Narda (che, sinceramente, non credo sia stata offensiva in alcun modo ma sincera nel riportare la sua critica propositiva) ma che a me hanno, invece, fatto rivivere umori molto proustiani.

 Narda Fattori - 15/07/2013 15:25:00 [ leggi altri commenti di Narda Fattori » ]

Forse sono troppo ricche di aggettivi queste poesie e perdono mordente e forza. L’aggettivo è un ornamento, il sostantivo parla. Non vorrei offendere nessuno ma è stata la prima impressione che mi ha spinto a rileggere perchè non mancano di fantasia e di visione.
Avanti dunque e con coraggio.
Narda

 Loredana Savelli - 15/07/2013 09:28:00 [ leggi altri commenti di Loredana Savelli » ]

"Silenzio della pagina scritta.
Regno della lenta cognizione
per l’occhio educato alla pittura":
credo che questi versi sintetizzino bene il percorso delle visioni che compongono infine la contemplazione artistica, sia suscitata da un quadro, sia da una pagina scritta, un’immagine essa stessa.
Silloge davvero interessante (ed essa è inserita assai opportunamente nel Salon dedicato a Proust): quasi ricalca i "Quadri di un’esposizione" di Mussorsky, la sua famosa passeggiata.

Leggi l'informativa riguardo al trattamento dei dati personali
(D. Lgs. 30 giugno 2003 n. 196 e succ. mod.) »
Acconsento Non acconsento
Se ti autentichi il nominativo e la posta elettronica vengono inseriti in automatico.
Nominativo (obbligatorio):
Posta elettronica (obbligatoria):
Inserendo la tua posta elettronica verrà data la possibilità all'autore del testo commentato di risponderti.

Ogni commento ritenuto offensivo e, in ogni caso, lesivo della dignità dell'autore del testo commentato, a insindacabile giudizio de LaRecherche.it, sarà tolto dalla pubblicazione, senza l'obbligo di questa di darne comunicazione al commentatore. Gli autori possono richiedere che un commento venga rimosso, ma tale richiesta non implica la rimozione del commento, il quale potrà essere anche negativo ma non dovrà entrare nella sfera privata della vita dell'autore, commenti che usano parolacce in modo offensivo saranno tolti dalla pubblicazione. Il Moderatore de LaRecehrche.it controlla i commenti, ma essendo molti qualcuno può sfuggire, si richiede pertanto la collaborazione di tutti per una eventuale segnalazione (moderatore@larecherche.it).
Il tuo indirizzo Ip sarà memorizzato, in caso di utilizzo indebito di questo servizio potrà essere messo a disposizione dell'autorità giudiziaria.